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TRA-N-SITO



La “Città dello Stretto”, Messina e Reggio Calabria, è un luogo mentale, uno spazio di cui mancano le coordinate geografiche, sebbene siano presenti nella vita quotidiana di chi lo abita, ancora in modo inconsapevole. Luogo articolato, “sistema composito”, difficile da decifrare, soprattutto nei modi differenti di percepirlo da parte di chi lo abita, delle diverse aspirazioni e idee di futuro che in esso si possono cogliere.



Palinsesto di sequenze mutevoli, dai miti alle necessità economiche delle rotte, si apre ad altrettante chiavi di lettura. Il riflesso, il doppio, sono elementi primari dell’identità del paesaggio dello Stretto: le due coste hanno un rapporto visivo a volte disincantato e abituale, altre volte lo sguardo focalizza l’attenzione, su segni, lettere di un alfabeto mancante. La dimensione narrata è quella del “popolo” che frequenta assiduamente gli attraversamenti tra le due coste. La strada è il mare, il sito è la nave, lo spazio è lo “spazio intermedio”, quello del viaggio. Lo spazio coincide con il tempo delle emozioni; la sospensione del tempo dilata la percezione del paesaggio definendo una nuova mappa dei luoghi, del tutto inaspettata e aperta alla condizione della scoperta che dalla terraferma non si è portati a notare.



Pendolari tra le due coste, viaggiatori delle reti commerciali, migratori estivi, nomadi delle festività, turisti occasionali costituiscono il popolo dello stretto, operatori tutti dello sguardo e della memoria visiva di un luogo mutevole ed affascinante.


Testo e Fotografia: Maria Rosa Russo

Tra N sito, Lo stretto di Messina: Itinerario tra due coste, Gangemi Editore, Roma, 2004


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